Il Palazzo della Giudecca, cosiddetto per la sua ubicazione nell’antico quartiere ebraico della città, fu costruito nei primi decenni del secolo XVI dalla famiglia Ciambra, il cui stemma raffigurante un cervo ai piedi di un albero è inserito nel portale ogivale dell’ingresso.
Si tratta di un edificio a due elevazioni, con torre laterale completamente ricoperta da bugne a punta di diamante, i cosiddetti picos spagnoli, con caratteristico coronamento a mensole e archetti. Sulla facciata realizzata con conci squadrati in vista si apre, al pianoterra, il portale con ghiera decorata da punte diamantate e denti di sega.
Su vari livelli si trovano finestre arricchite da una minuziosa decorazione ed intagli di pregevole fattura derivanti dall’uso spagnolo di cesellare l’argento (plateresco).
La Giudecca, insieme con lo Steripinto di Sciacca, costituisce l’esempio più significativo dell’architettura siciliana del secolo XVI, in quanto in essa si fondono elementi gotici (arco a ogiva), rinascimentali (finestre architravate), e platereschi (picos e decorazione delle finestre).
Attraverso un arcone e una galleria si accede al cortile interno dove affiorano ancora avanzi della primitiva costruzione, fra cui una finestra architravata.
Trasformazioni, restauri, manomissioni hanno purtroppo alterato l’assetto originario dell’edificio: sono stati murati e trasformati il portale d’ingresso e alcune finestre, riadattati per uso abitativo gli ambienti interni.