La parte occidente del promontorio di San Vito lo Capo, conserva in un suggestivo contesto naturalistico un complesso di grotte di interesse preistorico che vanno dalla Grotta Perciata, a quella del Racchio e dell’Isulidda, alla grotte di Cala Mancina, dei Ciaravelli, dei Cavalli.
Quest’ultima, abitata nel corso del Paleolitico superiore, è costituita da un’ampia spelonca in cui, quasi sul fondo, è presente una delle più importanti manifestazioni di arte rupestre della Sicilia, un ciclo pittorico inquadrate all’Eneolitico iniziale (metà del III millennio a.C. – facies di San Cono-Piano Notaro) con tre gruppi principali di figure: uno con soggetti astratti e forme lineari o sinuose; un secondo con figure antropomorfe itifalliche e filiformi; un terzo, attinente a figure simbolico-descrittive con figure meandriche ellissoidali a linee parallele e concentriche, analoghe a quello ritrovato nella grotta di Contrada Emiliana.